Ad inizio dicembre 2012 la NASA, che prevede di lanciare verso Marte un altro rover senza equipaggio nel 2020, ha esteso "indefinitamente" la missione di Curiosity. Si stima che la sua alimentazione elettrica (ricavata dal
decadimento di una sorgente di plutonio-238) continuerà almeno per altri 55 anni.
Ricordo che la missione principale di Curiosity è cercare di capire se Marte abbia offerto in passato caratteristiche che potessero supportare la vita.
Mars Science Laboratory - Curiositya Yellowknife Bay, durante le festività di fine anno Nel frattempo le ricerche di un posto interessante dove fermarsi a prelevare un campione di roccia andavano avanti...
Sono stati trovati depositi ricchi di calcio...
E finalmente Curiosity ha usato il trapano per prelevare la prima
cucchiaiata di polvere di roccia marziana da analizzare...operaz
ioni "semplici" per un risultato storico.
Mars Science Laboratory - Curiosityla polvere di roccia raccolta Poi, a fine febbraio, c'è stato il primo vero problema della missione.
A seguito di un problema rilevato su una memoria flash del computer primario, il team di terra di Curiosity ha dovuto
switchare il rover sul secondo computer di scorta, gemello del primo.
Questo passaggio ha configurato Curiosity in uno stato di stand-by in cui le attività sono state ridotte al minimo, in pratica un "
safe mode".
Nei giorni successivi il team ha riportato Curiosity a livello operativo, mentre analizzava il computer primario, ancora disattivato.
Come molti altri mezzi spaziali, Curiosity ha un paio di computer primari ridondanti per averne uno di backup in caso di guasto. Ciascuno di questi computer, chiamati "A-side" e "B-side" (ebbene si...anche le sonde hanno il "lato B"!), hanno a loro volta altri sottosistemi ridondanti, ognuno collegato solo al proprio computer.
Curiosity ha quindi operato con il suo "lato-B", come già aveva fatto durante parte del viaggio dalla Terra a Marte. Il "lato-A" operava ininterrottamente da prima dell'atterraggio su Marte, nell'agosto 2012.
Mentre le operazioni di Curiosity venivano riprese con il "lato-B", da terra si lavorava per ristabilire pienamente il "lato-A", in modo che fosse questo a diventare il nuovo sistema di backup.
Era successo che un'area di memoria particolarmente sensibile, la cartella in cui erano memorizzate le informazioni che istruivano il computer su dove trovare il resto dei dati, era stata attraversata e danneggiata da raggi cosmici, interferenze elettromagnetiche, particelle solari ad alta energia o altro, sebbene fosse fisicamente rinforzata e protetta contro le radiazioni.
Inoltre la memoria di Curiosity è di tipo
ECC, il software di bordo prevede delle tolleranze, ma tutto questo non è bastato.
In pratica era tecnicamente avvenuto un "double bit error" ed era come se si fosse perso l'indice dei contenuti di un libro, il master boot record (MBR) di un HD, ecc...
Il lavoro da fare per ripristinare la piena operatività del rover è stato paragonato ad un trapianto di cervello...elettron
ico.
Prima di fare un reboot completo del computer, e fare così riscrivere i blocchi di memoria dal software, il team ha prima testato il funzionamento del sistema senza nessun software caricato, ed ha eseguito dei
dump della memoria per analizzare nei dettagli il malfunzionamento.
Nel frattempo l'analisi della cucchiaiata di polvere di roccia è andata avanti, e finalmente sono state trovate evidenti tracce che, in un passato remoto, l'ambiente in cui si trova oggi Curiosity era ricco di acqua dolce.
Gli scienziati hanno identificato zolfo, azoto, idrogeno, ossigeno, fosforo e carbone - alcuni degli elementi chimici chiave della vita (anche se magari solo di batteri)!Ieri Curiosity è finalmente uscito dal "
safe mode".
Curiosity Rover Reports - Canale Youtube del Jet Propulsion Laboratory
Fonti: Space.com - Discovery.com - SpaceFlightNow (Mission Status Center) - SpaceFlightNow (2) - JPL (1) - JPL (2)