Sul canale della TV Focus (ch. 56 digitale terrestre) vengono spesso trasmessi interessantissimi rapporti di incidenti aerei. La ricostruzione dell'incidente fatta sui dati ricavati dagli investigatori del NTSB è fatta molto bene e spiega con abbondanza di particolari le cause e le modalità che hanno causato o portato vicino al disastro. Per chi si interessa di aviazione e vuole affinare il proprio livello di sicurezza, la visione di quei rapporti è certamente apportatrice di conoscenze atte migliorare la propria mentalità verso la sicurezza del volo ma anche nella vita in generale. Oggi ho visto un rapporto di tre incidenti simili occorsi ad tre diversi 737/800 con conseguenze assai diverse nei tre casi. I tre incidenti erano stati tutti causati da una avaria ad uno strumento che fornisce i suoi dati all'autopilota. Il conseguente malfunzionamento dell'autopilota aveva portato in tutti e tre i casi allo stallo aerodinamico dell'aereo. Il primo caso avvenuto in alta quota era finito con la perdita totale dell' aereo e delle persone a bordo. Il secondo caso occorso in avvicinamento era finito con l'atterraggio prima della pista con crash ed alcuni decessi e molti sopravvissuti, nel terzo caso avvenuto in corto finale non si erano avute conseguenze perché i piloti si erano accorti in tempo del problema ed erano intervenuti nel modo giusto. E' interessante notare che l'autopilota aveva portato l'aereo in prossimità dello stallo sino a far intervenire lo stickshaker e nei primi due casi i piloti non erano intervenuti immediatamente ma si erano distratti nel cercare di capire la natura del problema. Lo stickshaker interviene quando l'aereo si trova molto vicino allo stallo. In un caso del genere la prima cosa da fare è staccare l'Autopilota e l'Automanetta ed intervenire portando le manette alla potenza di decollo picchiando contemporaneamente (compatibilmente con la quota). Questa manovra che non può che essere immediata e quindi deve essere automatica avrebbe potuto risolvere il problema.
Entrare in stallo con un aereo di linea è una situazione molto pericolosa perché lo stallo è una manovra acrobatica e un aereo di linea difficilmente può uscirne e se ci riesce riporterà sicuramente danni strutturali. La troppa familiarità con i moderni sistemi computerizzati da parte dei piloti ha portato nei primi due casi al disastro. Ho sempre sostenuto che un computer non è una macchina pensante ma solo un cretino velocissimo, capace di sbagliare meglio e molto più velocemente di un cervello umano. Assuefarsi a far pilotare l'aereo da un computer senza monitorarlo costantemente, può portare ad avere molti problemi. Un pilota deve sempre tenere conto che l'aereo si porta con le mani i piedi e il fondo dei pantaloni. L'autopilota è stato inventato per ridurre la fatica del pilota e non per sostituirlo. Per questo,
nella risposta data qui sostengo che l'atterraggio automatico è diseducativo e pericoloso ed ha senso solo in condizioni tali che non ci siano altre possibilità per atterrare su quell'aeroporto. Quando facciamo quindi un Autoland siamo cosci che dovremo seguire tutte le procedure che ci fanno monitorare costantemente gli apparati e i loro interventi, e dobbiamo essere pronti ad effettuare una riattaccata in qualunque momento si manifesti il minimo malfunzionamento, rimandando ad un momento migliore l'analisi dell'accaduto. Per questo l'Autoland quando è fatto nel modo giusto è molto più faticoso che pilotare a mano.
Se vi capita l'occasione di vedere qualcuno di quei rapporti sugli incidenti aerei trasmessi da Focus non fateveli scappare perché sono molto istruttivi. Purtroppo vengono spesso trasmessi ad ora molto tarda o addirittura di notte, e quindi se non soffrite di insonnia procuratevi un videoregistratore.